Il Congresso pubblica il suo rapporto sull’antitrust tecnologico, raccomanda di limitare ulteriori fusioni e altro ancora

Apple, insieme ad altre importanti aziende tecnologiche negli Stati Uniti, ha recentemente partecipato a un’importante indagine antitrust. Ora, il Congresso ha pubblicato il suo rapporto sulla questione.

Il comitato giudiziario della Camera degli Stati Uniti ha pubblicato un rapporto di 449 pagine sui risultati dell’indagine (tramite CNBC), che includeva Apple, Amazon, Facebook e Google. All’interno del rapporto accadono molte critiche. Il Congresso ha puntato il dito contro le aziende che fanno riferimento ai propri servizi, detengono una quantità eccessiva di potere sugli sviluppatori di app più piccoli che si affidano ai loro servizi e per l’acquisto di concorrenti.

Alcune delle raccomandazioni formulate dalla Commissione Giustizia della Camera sono quelle di limitare le future fusioni, volendo mantenere il campo di gioco pieno di opzioni. Inoltre, il rapporto indica che il Congresso ritiene che reimpostare i termini della politica antitrust statunitense sia una buona mossa da fare anche in futuro.

Tuttavia, alla fine, non è stato possibile raggiungere una visione unica e bipartisan su come procedere con queste società tecnologiche. Sia i repubblicani che i democratici hanno partecipato alle lotte intestine e concordano sul fatto che il potere complessivo di queste principali società tecnologiche dovrebbe essere ridotto. Come ciò avvenga, tuttavia, rimane sconosciuto.

Ecco dove il comitato ritiene che ogni azienda detenga il potere monopolistico:

  • Apple: distribuzione di app software su dispositivi iOS.
  • Amazon: la maggior parte dei venditori di terze parti e molti fornitori.
  • Facebook: pubblicità online e social network.
  • Google: ricerca online.

Ci sono alcune opzioni sul tavolo, tuttavia, che il rapporto include.

Questi cambiamenti avrebbero riverberi duraturi nell’intero settore tecnologico. Ad esempio, il comitato antitrust afferma che il Congresso dovrebbe approvare “regole di non discriminazione” che obbligherebbero aziende come Apple e Google a offrire condizioni uguali alle aziende che vendono prodotti concorrenti sulle loro piattaforme. Una delle raccomandazioni più importanti darebbe un taglio enorme al business di Apple: una raccomandazione che alcune piattaforme dominanti non sarebbero in grado di competere in “linee di business adiacenti” dove si percepisce un vantaggio intrinseco.

Per quanto riguarda un nuovo standard per le violazioni dell’antitrust, il comitato suggerisce una riscrittura “progettata per proteggere non solo i consumatori, ma anche i lavoratori, gli imprenditori, le imprese indipendenti, i mercati aperti, un’economia equa e gli ideali democratici”.

Se hai tempo e sei molto curioso, puoi dare un’occhiata al report completo qui.